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Saturday, November 11, 2017

IL ROBOT AVVERTE GLI UMANI - "Se vi fregheremo il lavoro sarà colpa vostra"


“Credo che se un umano in futuro sarà licenziato da un manager per assumere un robot, beh vuol dire che quell’umano non era abbastanza bravo”
Prima di rispondere alle domande,
Sophia abbassa sempre gli occhi gialli e vitrei. Si acciglia in quella che sembra una smorfia pensosa. Sembra cercare nei circuiti che si illuminano nella sua calotta cranica trasparente le parole adatte. Poi parla, in buon inglese, senza interrompersi usando frasi articolate e di senso compiuto.


Sophia è il robot più ‘umano’ al mondo. Il 31 ottobre 2017 ha ricevuto la cittadinanza dall’Arabia Saudita e al Web Summit di Lisbona ha risposto alle domande dei giornalisti. Che per prima cosa le chiedono quello che tutti temono: ci sostituirete? E la sua risposta, abbastanza intelligente da divertire il pubblico, non sembra lasciare adito a troppi dubbi: nella lotta darwiniana per la sopravvivenza, avremo un nuovo competitor. 
Sophia è il terzo prototipo di robot prodotto dalla Hanson Robotics nelle sue parti meccaniche, mentre la Singularity Net le ha fornito la più evoluta intelligenza artificiale.“Sophia vuol dire saggezza, e noi l’abbiamo portata nella testa di un robot”, ha detto tenendole una mano sulla spalla il suo creatore, Ben Goertzel, matematico di Rio de Janeiro e pioniere dell’intelligenza artificiale.“Abbiamo inserito nel suo cervello nozioni di grammatica per rispondere in modo corretto, mentre la sua conoscenza la prende da Internet”. Risponde sotto un vistoso cappello di peluche leopardato da cui spuntano sulle spalle due folte ciocche di capelli, che donano ai suoi 50 anni un’area da hippie consumato. 
 


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