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Thursday, April 19, 2018

Astronomia - Misterioso segnale catturato da 4 telescopi di ultima generazione: potrebbe rivelare i segreti della materia oscura

E’ pronta ad entrare in azione la task force internazionale che mira a svelare i segreti della materia oscura di cui e’ composto il 95% della massa dell’Universo.  

 


A guidarla e’ Nico Cappelluti, astrofisico italiano all’Universita’ di Miami, che sulla rivista The Astrophysical Journal ha appena pubblicato la scoperta di un misterioso segnale, catturato da ben quattro telescopi a raggi X, che potrebbe rappresentare la ‘chiave’ per risolvere l’enigma che da decenni assilla fisici e astronomi di tutto il mondo. Lo studio, che aveva gia’ suscitato grande clamore quando era uscito in anteprima sul sito ArXiv, descrive uno strano segnale (un eccesso di raggi X) rilevato da quattro telescopi spaziali puntati verso zone diverse del cielo: Chandra e Nustar della Nasa, Xmm-Newton dell’Agenzia spaziale europea (Esa) e Suzaku della Agenzia spaziale giapponese (Jaxa).
 
L’origine di questa misteriosa emissione e’ ancora ignota, ma secondo l’interpretazione dei ricercatori potrebbe essere il decadimento di una particella di materia oscura, il cosiddetto neutrino sterile, che si trasforma in una particella di luce (fotone) e un neutrino normale. “Ovviamente abbiamo un approccio laico al problema e cerchiamo anche altre spiegazioni senza pregiudizi“, dice Cappelluti all’ANSA. “Certo che se fosse effettivamente materia oscura, l’impatto sarebbe fortissimo. Ed e’ per questo che stiamo lavorando con una ventina di ricercatori da Stati Uniti, Olanda ed Italia per riuscire a capire di piu’ di questo segnale, sfruttando l’enorme quantita’ di dati negli archivi di Nasa ed Esa“. La prima riunione della task force e’ prevista per il prossimo autunno a Miami, e ovviamente le attese non mancano. “Personalmente penso che anche un risultato negativo sarebbe un grandissimo successo – sottolinea Cappelluti – perche’ in quel caso avremmo comunque capito cosa ‘non e” la materia oscura“.

 
 Peppe Caridi


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