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Saturday, April 7, 2018

Robot Killer, il Kaist della Corea del Sud li sta costruendo/ Appello dei ricercatori: "Boicottiamoli"

Robot Killer, il Kaist della Corea del Sud li sta costruendo: appello dei ricercatori mondiali contro la loro costruzione. Uno scenario da film di fantascienza si starebbe prospettando.

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In Corea del Sud starebbero costruendo dei robot killer. Il Kaist, Korea Advanced Institute of Science and Technology, sta infatti lavorando alla realizzazione di alcune armi autonome, una sorta appunto di robot assassini, che potrebbero rivoluzionare la guerra del futuro. Sembrerebbe di essere in un film di fantascienza, leggasi Terminator o Robocop, ma in realtà è una storia vera. Il Kaist di cui sopra ha infatti avviato un progetto con la Hanwha Systems, che altri non è se non uno dei più grandi produttori di armi della nazione coreana. In poche parole, l’idea degli ingegneri coreani, è quella di dotare le armi di intelligenza artificiale, di renderle autonome indipendentemente quindi dalla presenza o meno dell’uomo. Visto lo scenario inquietante che si profila all’orizzonte, una serie di ricercatori di tutto il mondo, fra cui l’Italia, hanno firmato una lettera destinata proprio al presidente del Kaist.

“NON SONO ARMI AUTONOME”

«In quanto ricercatori e ingegneri che lavorano nel campo della robotica e dell'intelligenza artificiale – la lettera riportata dalla redazione di TgCom24 - siamo molto preoccupati dall'apertura del 'Centro di Convergenza della difesa nazionale e Intelligenza Artificiale' lanciato dal KAIST in collaborazione con Hanwha Systems, uno dei più grandi produttori di armi nel paese. E' stato riportato che uno dei principali goal del Centro è applicare alle armi l'intelligenza artificiale». Obiettivo dei vari studiosi è quello di boicottare tutte le collaborazione con l’istituto coreano, finché il progetto verrà continuato. Quindi la lettera prosegue nel suo passaggio forse più inquietante: «Se sviluppate queste armi porteranno alla terza rivoluzione della tenologia militare. Terroristi e despoti potranno utilizzarle contro persone innocenti. Si tratta di un vaso di Pandora che sarà difficile da chiudere una volta aperto». L’appello è firmato da più di 50 ricercatori, di cui 4 italiani. E’ arrivata anche la replica del Kaist, che ha ammesso che non si stanno progettando armi autonome, ma semplicemente armamenti controllati in remoto.

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